Un quadro antico viene valorizzato maggiormente se ben illuminato, questo vale soprattutto per i dipinti antichi del Seicento e del Settecento che spesso hanno un fondo scuro.
Ma anche l’ambiente nel qual è inserito un dipinto antico influenza il suo ‘giudizio’.
A seconda se questo fa parte di una collezione, se è all’interno di un palazzo, se decora un’unica parete oppure riscalda l’ambiente di un’abitazione, e a seconda anche della tematica che presenta bisogna ‘studiare’ come, dove e quanta luce usare per ottenere un buon risultato.
L’intensità della luce, il suo colore e la sua direzione rispetto ai quadri sono opzioni da usare con furbizia nelle situazioni più critiche, come gli ingressi e i corridoi.
Il modo migliore per illuminare l’ambiente con un occhio di riguardo alle immagini sulle pareti è quello di usare lampade da terra o da tavolo che possono essere spostate facilmente, per evitare ombre o riflessi dannosi sul dipinto.
Il tono della luce deve essere abbinato ai colori del quadro: se prevalgono giallo, arancione o rosso è preferibile scegliere tonalità calde; se invece i colori sono freddi meglio scegliere luci più fredde.
Inoltre la luce alogena, sorgente utilizzata fino all’avvento del LED (nel 1962), produce una sensazione più calda rispetto al LED, tuttavia la luce dei LED rende i colpi più brillanti, donando spesso nuova vita alle opere d’arte.
Non esistono criteri oggettivi per stabilire quale sia il miglior tipo di illuminazione per un opera d’arte: l’illuminazione di un’opera è una forma d’interpretazione.