La Corte Costituzionale ha emanato una nuova sentenza relativa ai termini
per il pagamento del TFS per i dipendenti della
pubblica amministrazione, facendo chiarezza sulle questioni sollevate dal Tribunale
di Roma pronunciatosi contro le tempistiche troppo lunghe per il versamento del
TFS.
Infatti, nel caso in cui un lavoratore abbia raggiunto i requisiti per andare
in pensione, il TFS, ovvero la somma di denaro che viene corrisposta al
dipendente pubblico dopo aver terminato il suo rapporto di lavoro, verrà pagato
solo dopo 12 mesi e spesso anche
suddiviso in diverse rate.
Tuttavia, la Corte
Costituzionale non ha ritenuto valide le questioni esposte dal Tribunale di
Roma, dichiarando non incostituzionale la normativa riguardante il trattamento
del TFS. Ad oggi rimangono, dunque, impregiudicate le questioni sul pagamento
delle indennità nel termine di 12 mesi, e sulle relative rateizzazioni, per i
pensionati che hanno raggiunto i limiti massimi di età o di servizio.
Anticipo TFS per i dipendenti Pubblici
Nel decreto che riforma le pensioni è previsto, dati i tempi d’attesa abbastanza lunghi, la possibilità per lo Stato di stipulare convenzioni con molte Banche e Agenti in società Finanziarie al fine di poter offrire un anticipo TFS ai dipendenti pubblici, maturato nel corso degli anni di servizio, con l’ente pensionistico di riferimento.
L’anticipo di tale versamento permetterà ai lavoratori di ottenere ciò che gli spettano di diritto, senza far passare gli anni. Un lavoratore prossimo alla pensione, dopo una vita di sacrifici e rinunce, avrà sicuramente dei progetti in mente, come ad esempio l’estinzione di un mutuo, l’acquisto di un’ auto nuova, la ristrutturazione di una casa. Proprio per questo motivo, ottenere subito la liquidazione del TFS, potrebbe essere la soluzione migliore per realizzarli, senza aspettare i tempi previsti dalla normativa.
L’anticipo dell’indennità, elargito dagli Istituti Finanziari, avverrà in un’unica soluzione e tramite bonifico bancario dopo circa 1 mese dalla richiesta. Il fattore vantaggioso, tuttavia, è che può essere richiesto senza garanzie ed anche in presenza di altri presiti o finanziamenti a proprio nome. Questo perché, anche se l’anticipo del TFS viene paragonato ad un prestito, il soggetto debitore che riceve la somma di denaro, non dovrà rimborsare nessuna rata mensilmente. Sarà l’Istituto a regolare i rapporti con L’INPS, il quale risarcirà il soggetto creditore versando direttamente le quote di cessione TFS elargite. Dunque, è importante informarsi presso un istituto di credito sull’anticipo del TFS, affinché si possano acquisire tutte le informazioni utili ad inviare la richiesta di versamento.