Per gli imprenditori, impresari e ricchi ereditieri quelli si erano bei tempi. Stiamo parlando della Barcellona della fine del XIX secolo, quando la città era piena di fabbriche di ogni genere, soprattutto dedicate al settore tessile. Allora i membri della società (il resto era “gente”) incaricavano i migliori architetti del momento affinché disegnassero e innalzassero di tutto: dagli imponenti palazzetti nell’Exaimple alle botteghe e fabbriche fuori città. Così l’elite colta di Barcellona, lasciando fare ai progettisti e pagandoli bene, mise sottosopra la Ciudad Condal gettando le basi della città cosmopolita che è oggi.

Tra tutti gli imprenditori di successo spicca, senza dubbio, Eusebi Güell (1846-1918), figlio di un ricco indiano e di un’aristocratica italiana, educato nell’università locale e nei migliori centri dell’estero, impresario milionario, politico, scrittore, pittore e mecenate niente meno che di Antoni Gaudí (1852-1926). Il genio catalano (al quale dobbiamo, oltre ad altre meraviglie architettoniche, quest’opera maestra dell’arte internazionale che è, anche se non finita, la sagrada Familia) progettò per il clan Güell la residenza conosciuta come Palazzo Güell e uno dei parchi più originali d’Europa: il parco Güell, sulle cime di Barcellona, luogo di pellegrinaggio di locali e stranieri.
Bene, il Sr. Güell, che arrivò ad ostentare il titolo di conte, non solo era un industriale di successo che seppe vedere gli affari più propizi del momento, ma anche un mecenate attento alle condizione di lavoro dei suoi operai. Barcellona allora ribolliva di idee provenienti dall’Europa, e allo stesso tempo era scossa da rivolte (alcune anche di stampo anarchico) nelle strade. In un tentativo di appartare i suoi operai da questo ambiente il conte Güell trasferisce la sua fabbrica di tessuti di panno da Sants a Santa Coloma de Cervelló.
Lì possedeva terre in abbondanza e una magione, Can Solé de la Torre, le cui origini risalgono al XVII secolo, la quale venne riabilitata con le comodità dell’epoca dal discepolo di Gaudí, Francesc Berenguer.
Ed è in questi terreni che si trovano la fabbrica tessile, la colonia per gli operai ed i servizi della comunità. Il Conte Güell fa chiamare Gaudí che realizza il tracciato urbanistico della colonia e disegna personalmente la chiesa con la sua impressionante cripta con cupola a volta in pietra. Gli edifici restanti, in cui si utilizza molto il mattone a vista, sono a carico dei vari discepoli del genio. La scuola elementare (oggi riconvertita in biblioteca), la casa del maestro, il teatro, il centro parrocchiale, l’economato, la fabbrica, La casa Espinal ( di due piani e ad angolo, costruita da uno degli ingenieri direttivi dell’impresa), la Casa Ordal o le varie residenze degli operai formano oggigiono una perfetta testimonianza di questo movimento di rinnovamento chiamato modernismo.